Indian Summer by William Dean Howells

Indian Summer by William Dean Howells

autore:William Dean Howells [Howells, William Dean]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: commedia, equivoci, triangolo, sentimenti, scandalo, politico, amore, Firenze
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2019-11-24T23:00:00+00:00


33 Idem.

34 Idem.

XII

Nella sua stanza, mentre preparava il baule per partire, Colville stava mandando giù meglio che poteva il dispiacere con cui si era allontanato da Palazzo Pinti. Adesso che era tutto finito, il peggio era passato. Osservò ancora una volta che le sue emozioni non duravano più così a lungo come quando era giovane. Nei suoi ricordi, un’impressione dolorosa o piacevole durava indefinitamente, ma adesso che la circostanza umiliante era ancora vivida nella mente, eccolo lì ad alzare le spalle con una sensazione di sollievo, quasi avesse scampato un pericolo. È proprio vero che l’anima si logora insieme al corpo? La domanda gli balenò nella mente mentre tirava giù un paio di pantaloni e notava che erano considerevolmente lisi all’orlo: decise di darli a Paolo e questo gli ricordò di suonare per chiamarlo e comunicare alla direzione che aveva intenzione di prendere il treno della sera per Roma.

Continuò a fare i bagagli e a riporre, insieme agli indumenti, i pensieri spiacevoli che era sicuro di tirare fuori insieme ai vestiti una volta arrivato a Roma: a quel punto però, sarebbero stati meno intensi. Per il momento faceva del suo meglio e non cercava scuse. Quando il baule fu chiuso a chiave, si accese il fuoco e si sedette davanti al camino per pensare a Imogene. Cominciò con lei, ma poco dopo sembrò che stesse pensando piuttosto a Mrs Bowen; poi capì che si stava appisolando per il modo in cui le due figure si mescolavano. Le fatiche e le emozioni della settimana erano state molteplici, ma non avrebbe ceduto: era tutto troppo disonorevole.

Qualcuno bussò alla porta. Disse forte: «Avanti!»35 e si sarebbe sorpreso di meno vedendo una delle signore piuttosto che Paolo con il conto che aveva chiesto gli venisse preparato. Si trattava di un documento lungo, pendulo, minuziosamente dettagliato che documentava, sui libri mastri degli albergatori continentali, la noncuranza con cui il viaggiatore adopera candele e legna da ardere e per poco non sfiorò il pavimento quando venne srotolato in tutta la sua mole. Ma non fu il totale a sgomentare Colville quando guardò la cifra finale: questa infatti non era molto alta, nonostante le varie voci. Fu l’improvvisa certezza di non avere con sé abbastanza soldi per pagarla. L’orologio, avvicinato al fuoco, gli comunicò che erano le cinque: le banche erano ormai chiuse da un’ora ed era sabato pomeriggio.

Lo squallido incidente aveva tutta l’apparenza di essere intenzionale, quando lo considerò spassionatamente, visto che il denaro avrebbe dovuto essere il primo dei suoi pensieri una volta deciso di partire. Doveva procurarsi la somma, in un modo o nell’altro, e partire per Roma con il treno delle sette. D’un tratto ebbe un’idea bizzarra, così ironica da farlo sorridere: avrebbe potuto farselo prestare da Mrs Bowen. Quella donna era, in effetti, l’unica persona a Firenze con cui avesse dei rapporti tali da chiederle un prestito e la strana idea fu seguita dalla triste constatazione che quella perduta amicizia era per lui molto dolce. No. Per una volta non poteva rivolgersi a Mrs Bowen.



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